Unire l’utile al sostenibile


Una voce dalla finanza “mainstream” si è da poco unita a chi combatte per sfatare il pregiudizio secondo cui gli investimenti sostenibili sarebbero poco redditizi. Il Morgan Stanley Institute for Sustainable Investing ha di recente pubblicato uno studio (il report Sustainable Reality) che sottolinea come, nella maggior parte dei casi, gli investimenti sostenibili consentano di eguagliare o addirittura superare le performance degli investimenti tradizionali. In particolare, i fondi comuni di investimento gestiti secondo criteri di sostenibilità presentano un rendimento uguale o superiore alla mediana e un tasso di volatilità uguale o inferiore a quello dei fondi tradizionali nel 64% delle sequenze temporali esaminate (comprese tra il 2008 e il 2014).

Un’altra ricerca, promossa sempre da Morgan Stanley, consente di rilevare l’importanza dei dati citati: la loro divulgazione pare cruciale per favorire lo sviluppo della finanza sostenibile, tuttora penalizzato dal pregiudizio che impone di scegliere “rendimento” oppure “sostenibilità”.

Secondo lo studio Sustainable Signals, volto a comprendere le posizioni degli investitori retail nei confronti dell’SRI, è infatti ancora oggi ampiamente diffusa l’idea che gli investimenti sostenibili implichino “sacrifici economici”.

La ricerca ha raccolto le opinioni di un campione di 800 investitori retail, di cui 200 “Millennials” (individui di età compresa tra i 18 e i 32 anni), intervistati tramite un questionario online. Dall’analisi condotta emergono elementi contraddittori nell’atteggiamento degli investitori: mentre il 72% ritiene che gli investimenti in aziende con buone performance ambientali, sociali e di governance assicurino una maggiore redditività, soprattutto nel lungo periodo; il 54% resta persuaso che gli investimenti sostenibili comportino un sacrificio dal punto di vista finanziario.

Perceptions of Sustainable Investing Profitability

Fonte: Morgan Stanley Institute for Sustainable Investing

Nonostante la persistenza di barriere (soprattutto culturali) da sormontare, la speranza di un futuro più sostenibile, e di una più ampia diffusione dell’SRI, pare fondata. In effetti, l’84% dei Millennials intervistati afferma di essere interessato agli investimenti sostenibili. Più in generale, lo studio rileva che i giovani investitori sono propensi ad adottare comportamenti economici e finanziari attenti alle dimensioni sociali, ambientali e di buon governo societario.

Millennials are bringing sustainability

 Fonte: Morgan Stanley Institute for Sustainable Investing

Un’altra categoria di investitori che sembra strategica per lo sviluppo della finanza sostenibile è quella delle donne. Rispetto agli investitori di sesso maschile, le donne sembrano più inclini a introdurre criteri di sostenibilità nelle decisioni di investimento, e a ricercare un equilibrio tra rendimento e impatto socio-ambientale.

Female investor

Fonte: Morgan Stanley Institute for Sustainable Investing

In conclusione, gli investitori retail, e in particolare i Millennials e le donne, esprimono oggi un forte interesse nei confronti degli investimenti sostenibili. Tuttavia, per consentire un più ampio sviluppo dell’SRI, pare cruciale diffondere una maggior consapevolezza delle reali potenzialità di questa strategia di investimento, che non solo consente a individui e istituzioni di utilizzare le risorse finanziarie in modo più coerente con i propri valori e di generare un impatto positivo sull’ambiente e sulla società… ma permette anche di unire l’utile (e quindi il rendimento) al sostenibile.

Immagine: Mosaic