MSCI sperimenta strumenti alternativi per identificare i rischi ESG “nascosti”


Nonostante la rendicontazione aziendale sia in crescita, gli investitori spesso lamentano la mancanza di indicatori chiave per individuare i rischi ESG più significativi dal punto di vista finanziario.

In risposta a questo problema, la società di ricerca MSCI ha utilizzato la tecnologia satellitare e l’analisi geospaziale per raccogliere elementi utili a migliorare la consapevolezza dei rischi, soprattutto ambientali, connessi alle attività aziendali.

In seguito al crollo di una diga in Brasile nel gennaio 2019, la società statunitense ha elaborato immagini satellitari dell’area coinvolta, riscontrando numerosi fattori di rischio alluvionale che hanno influito sull’accaduto. Questi elementi però non sono stati resi pubblici dalla società proprietaria della diga, che prima dell’incidente forniva dati limitati, rivelatisi poi inesatti, circa la sicurezza delle strutture gestite.

L’utilizzo di dati geospaziali è particolarmente interessante nei mercati emergenti dove, a fronte di rischi ESG spesso elevati, la trasparenza delle informazioni fornite è limitata.

Anche WWF e Investec hanno approfondito la ricerca sull’osservazione geospaziale per l’identificazione dei rischi ESG nei titoli di Stato: qui maggiori informazioni.