Photo by Jim Holmes for AusAID.(13/2529) – Fonte: UN News Centre
Da qualche anno a questa parte, si sta diffondendo e consolidando la consapevolezza del ruolo delle imprese assicuratrici nella transizione verso un’economia e una società sostenibili. Ne è una chiara dimostrazione il lancio dei Principles for Sustainable Insurance in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile Rio +20 nel 2012.
A meno di tre anni dal lancio, l’iniziativa ha già raccolto il supporto di 80 organizzazioni a livello globale, con un patrimonio in gestione pari a circa 9000 miliardi di dollari.
Circa due settimane fa, nell’ambito della conferenza di Sendai sulla riduzione dei disastri naturali, l’iniziativa ha diffuso una dichiarazione a supporto del nuovo framework per la riduzione del rischio di disastri naturali – il Sendai Framework for Disaster Risk Reduction 2015-2030 – esortandone l’adozione da parte dei governi internazionali.
Come è indicato nella dichiarazione, “le imprese del settore assicurativo svolgono un ruolo fondamentale nell’identificazione e gestione dell’impatto socio-economico del disastri naturali, per questo comprendono l’importanza di una politica volta a ridurre il rischio di catastrofi e mitigare i cambiamenti climatici. Negli ultimi dieci anni, le perdite economiche connesse alle catastrofi naturali ammontano in media a 190 milioni di dollari l’anno e più di un milione di persone ha perso la vita a causa di eventi catastrofici“. Per questo le imprese firmatarie richiamano tutte le parti interessate ad agire “Consapevoli del fatto che la realizzazione del nuovo quadro dipende dai nostri sforzi incessanti e instancabili per rendere il mondo più sicuro da i rischi di catastrofi nei decenni a venire, a beneficio delle generazioni presenti e future”.
Anche in Italia, gli operatori del settore si stanno orientando in questa direzione, secondo quanto dichiarato all’evento di apertura della Settimana SRI 2014 da Federica Loconsolo – responsabile “Sales and Business Development” di Etica SGR. La dott.ssa Loconsolo ha sottolineando i numerosi elementi di analogia tra le strategie di investimento adottate dalle assicurazioni e quelle integranti criteri SRI. Tra il settore assicurativo e la finanza socialmente responsabile vi sono infatti numerosi punti di contatto, “soprattutto per un discorso di orizzonte temporale lungo, [così come per] l’attenzione a variabili quali il rischio, la prevenzione”.
Federica Loconsolo ha inoltre ricordato che per Etica SGR l’interesse delle assicurazioni nei confronti degli investimenti sostenibili e responsabili è già tangibile, cosa che fa ben sperare che in futuro anche l’Italia possa assistere a una crescita degli assets investiti secondo logiche SRI: “Già vediamo che c’è un attenzione, soprattutto dove il prodotto assicurativo ha impatto sull’aderente, e mi riferisco quindi in particolare alle linee di fondi pensione, vediamo che c’è un grandissimo interesse proprio del pubblico e della comunità per investimenti di questo genere”.
Ecco il video dell’intervento: