Anche le multinazionali sperimentano i social bond: Danone in campo nell’agro-alimentare


Danone, il gruppo francese del settore alimentare, ha lanciato un social bond del valore di 300 milioni di euro. È la prima volta che una multinazionale emette questo tipo di obbligazione, fino a questo momento appannaggio quasi esclusivo di istituzioni finanziarie e pubbliche.

I proventi ricavati dal social bond finanzieranno progetti a impatto sociale positivo volti a:
– sviluppare pratiche agricole responsabili;
– accrescere le opportunità di sviluppo per comunità e imprenditori sociali;
– promuovere la ricerca nell’ambito della nutrizione medica;
– investire in piccole e medie imprese che operano nel settore della salute e della nutrizione;
– migliorare i servizi di Welfare per i propri dipendenti, come la copertura sanitaria e le politiche parentali.

Il titolo, che ha una scadenza di sette anni, aderisce ai “Social Bond Principles” (SPB), ovvero le linee guida volontarie per l’emissione dei social bond, stabilite nel 2017 dall’International Capital Market Association (ICMA). I SBP hanno l’obiettivo di diffondere pratiche comuni di trasparenza in varie fasi dell’investimento: l’utilizzo dei proventi, la valutazione e la selezione dei progetti, la gestione dei proventi e la rendicontazione. Credibilità e trasparenza dell’emissione, inoltre, sono state attestate da Vigeo Eiris.

I social bond sono uno dei vari strumenti dell’impact investing . Oltre al settore agro-alimentare, queste obbligazioni possono finanziare anche progetti per: accesso ai servizi sanitari e abitativi, occupazione, inclusione finanziaria, ecc..
Si differenziano dai Social Impact Bond (SIB), che prevedono una remunerazione degli investitori solo nel caso in cui vi sia un effettivo impatto sociale positivo, opportunamente misurato: sono definiti, pertanto, “Pay by Result” o “Pay for Success”.

Il bond ha suscitato un notevole interesse da parte degli investitori, registrando una domanda di oltre 700 milioni di euro. Sebbene rappresenti ancora una piccola parte del mercato obbligazionario (che si aggira sull’ordine delle decine di migliaia di miliardi di dollari), il settore è stato protagonista di una crescita considerevole negli ultimi anni: Crédit Agricole CIB stima che nel 2017 il suo valore abbia raggiunto i 9 miliardi di dollari.

Il fatto che per la prima volta una multinazionale abbia sperimentato questo tipo di finanziamento è un ulteriore segnale positivo.