Il settore del turismo risente sempre più degli effetti del cambiamento climatico: l’aumento del livello del mare, per esempio, minaccia le infrastrutture e le attrazioni naturali sulle coste; l’innalzamento delle temperature influisce sull’offerta degli sport invernali e mette a rischio la sopravvivenza di alcune stazioni sciistiche.
Allo stesso tempo, dal settore turistico vengono anche grandi quantità di emissioni climalteranti, legate soprattutto all’alto grado di mobilità che lo caratterizza. Secondo l’ultima ricerca dell’Organizzazione internazionale del turismo (UNWTO) pubblicata nel dicembre 2019, nonostante i progressi in carburanti per l’aviazione civile più sostenibili e mezzi di trasporto più ecologici, entro il 2030 la crescita della domanda di trasporto passeggeri comporterà un incremento del 21% delle emissioni di CO2 rispetto alla già elevata percentuale del 2016. Allora, il totale delle emissioni attribuibili al settore turistico era pari al 23% di tutte le emissioni di CO2 prodotte dall’uomo.
In uno scenario di domanda turistica in continua crescita fino al 2020, il settore si trova di fronte a una sfida ambiziosa: accelerare il processo di decarbonizzazione, necessario anche per rispettare gli impegni di Parigi e l’obiettivo net-zero europeo. Mentre infatti nel breve periodo si registra la forte riduzione di spostamenti e turisti legata alla pandemia, la sfida riguarda i modelli di sviluppo che il settore seguirà nei prossimi anni, quando la domanda dovrebbe risalire.
One Planet Vision è il piano dell’Organizzazione mondiale del turismo presentato nell’estate del 2020 per supportare una ripresa responsabile e sostenibile del settore turistico dopo il COVID-19. I principali obiettivi sono rafforzare il processo di monitoraggio delle emissioni di CO2 nel turismo, accelerare la decarbonizzazione delle attività turistiche, coinvolgere il settore turistico nella riduzione delle emissioni di carbonio.
Anche il pacchetto di misure Fit for 55, presentato dalla Commissione Europea il 14 luglio 2021, punta ad accelerare la creazione di un sistema di mobilità più sostenibile, promuovendo la crescita del mercato dei veicoli elettrici. La Commissione EU ha anche proposto di fissare il prezzo del carbonio per il settore del trasporto marittimo e per quello aereo. Un’altra proposta riguarda l’obbligo per gli aerei in partenza dagli aeroporti europei di usare carburanti sostenibili.
La Commissione EU ha previsto anche la possibilità di applicare dal 2026 lo scambio di quote di emissioni ai trasporti stradali e all’edilizia. Il sistema dovrebbe essere incentrato sui fornitori di combustibili a monte e non sulle famiglie, ma spostarsi con soluzioni a ridotte emissioni sarà un’esigenza sempre più diffusa. A questo scopo, sono molte le iniziative per orientarsi. Uno strumento utile è Mile21, creato dall’associazione Altroconsumo con l’obiettivo di misurare le emissioni e i consumi delle autovetture e dare suggerimenti per una guida meno inquinante.