
La crescente influenza dei fattori ESG sui bilanci aziendali ha implicazioni su tutta la catena del valore dei gruppi multinazionali e gli approvvigionamenti. Le sfide e le opportunità poste dalla gestione di questi aspetti sono molteplici, soprattutto nel caso di filiere molto lunghe e complesse, che saranno sottoposte all’applicazione della CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) e della CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive).
Più nello specifico, la gestione sostenibile della catena di fornitura implica aspetti sociali (come il rapporto equo con i fornitori, il rispetto dei diritti dei lavoratori, i salari dignitosi) e aspetti ambientali (per esempio la circolarità, la riduzione delle emissioni, il ripristino dei servizi ecosistemici), oltre a una importante questione legata appunto alla rendicontazione in base alle direttive europee.
Accanto a questi aspetti c’è anche quello fiscale, con una particolare rilevanza del tema del transfer pricing, cioè il metodo con cui le aziende multinazionali determinano i prezzi delle transazioni interne tra le proprie affiliate situate in diversi Paesi. A questo si collega il tema del rischio fiscale, nella cui gestione l’azienda si interfaccia in modo crescente con i propri stakeholder e si misura con la crescente necessità di trasparenza. Sia le linee guida emanate dell’OCSE che la normativa UE su questo tema specifico hanno portato a una profonda consapevolezza dell’importanza del sistema di controllo interno (tax control framework) nella mappatura dei rischi fiscali.
Questi e altri temi sono stati al centro del webinar “ESG e transfer pricing: quali impatti per i gruppi multinazionali”, organizzato dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con AlmaLED Finance & Sustainability . Qui sono disponibili il video e i materiali dell’incontro.