Il Global Biodiversity Framework (GBF) è un piano strategico adottato da 196 Paesi alla 15° Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sulla Diversità Biologica nel 2022. La conferenza si è svolta tra Kunming, Montreal e Nairobi. Il GBF fissa un ambizioso percorso con 27 obiettivi (quattro da raggiungere entro il 2050 e 23 entro il 2030) per “vivere in armonia con la natura”.
I diversi obiettivi hanno lo scopo di ridurre le minacce alla biodiversità e soddisfare i bisogni delle persone attraverso un uso sostenibile delle risorse e una equa condivisione dei benefici resi dagli ecosistemi.
Nello specifico, i “goal” al 2050 prevedono di: fermare l’estinzione delle specie causata dall’uomo; raggiungere una situazione di sviluppo sostenibile con un’equa distribuzione dei servizi ecosistemici e il ripristino di quelli in declino; distribuire in modo equo, anche alle popolazioni indigene, i benefici monetari e non dell’uso delle risorse genetiche; colmare il gap di finanziamenti per la biodiversità pari a $700 miliardi all’anno, allineando i flussi finanziari al GBF.
Questi goal si riflettono nei 23 target al 2030, che prevedono inoltre anche di: ripristinare il 30% degli ecosistemi terrestri, marini, costieri e di acqua dolce degradati; proteggere il 30% delle aree terrestri, marine, costiere e di acqua dolce; ridurre l’introduzione di specie aliene del 50%; diminuire l’inquinamento da pesticidi e da plastica; promuovere pratiche agroalimentari sostenibili; dimezzare lo spreco alimentare; ridurre i sussidi ambientalmente dannosi di almeno $500 miliardi all’anno, introducendo invece sussidi positivi per la biodiversità; mettere in campo almeno $200 miliardi all’anno di risorse finanziarie per la biodiversità da diverse fonti.
Per approfondire: https://www.cbd.int/gbf