La carbon footprint (o impronta di carbonio) è un indicatore utilizzato per misurare la quantità di CO2e emessa dalle aziende o dagli Stati. In ambito finanziario, si può calcolare la carbon footprint dei portafogli, a partire dalle emissioni delle società investite o finanziate.
La classificazione più utilizzata per misurare la carbon footprint è quella degli Scope proposti dal Greenhouse Gas Protocol[1]:
- Scope 1: comprende le emissioni derivanti da fonti di proprietà o controllate dalle imprese in oggetto (per es: i combustibili fossili usati per riscaldare gli edifici);
- Scope 2: include le emissioni connesse con l’energia acquistata dall’impresa, anzitutto ai fini dei consumi elettrici (si tratta dunque di combustibili bruciati da terzi);
- Scope 3: comprende tutte le emissioni connesse all’attività dell’azienda che non rientrano né nello Scope 1 né nello Scope 2 (per es. le emissioni relative alla mobilità dei dipendenti, alla catena di fornitura, all’utilizzo dei beni prodotti, ecc.).
[1] Il Greenhouse Gas Protocol è un’iniziativa nata dalla partnership tra il World Resources Institute (WRI) e il World Business Council for Sustainable Development (WBCSD), con l’obiettivo di definire degli standard globali per la misurazione e la gestione delle emissioni di gas a effetto serra.
Per maggiori informazioni consulta il sito: https://ghgprotocol.org/