Shareholder Rights II Directive

La Direttiva Shareholder Rights II 2017/828/UE, approvata a maggio del 2017, ha modificato la Direttiva 2007/36/CE, relativa all’esercizio di alcuni diritti degli azionisti di società quotate. La revisione indica un nuovo approccio dell’Unione Europea alla corporate governance delle aziende quotate, incentivando un maggiore impegno degli investitori istituzionali a tutela dei propri investimenti nel lungo termine. Tra le principali novità della Direttiva vi è l’obbligo di dotarsi di politiche di voto ed engagement nei confronti delle società partecipate e l’obbligo di trasparenza circa le modalità di monitoraggio delle società investite rispetto ai temi ESG.

Gli obiettivi principali sono:

  • incoraggiare l’impegno a lungo termine degli azionisti;
  • obbligare alla trasparenza e alla divulgazione sulle modalità con cui le società investite sono monitorate rispetto ai temi ESG.

La direttiva mira a rafforzare la posizione degli azionisti con l’obiettivo di assicurare una crescita di valore delle azioni equilibrata e sostenibile nel lungo periodo. In particolare, gli azionisti dovranno votare sulla politica aziendale di remunerazione, attraverso un meccanismo di “say on pay”, legandola in modo più stretto al raggiungimento di determinati obiettivi di lungo periodo.

La direttiva è stata recepita in Italia dal D.Lgs. n. 49 del 10.05.2019. Il Decreto è entrato in vigore il 10 giugno 2019, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.