Gli indici SRI (o indici di sostenibilità) sono indici di borsa composti da titoli selezionati in base alle performance ESG degli emittenti. Possono essere costruiti a partire da diversi criteri, tra cui:
- esclusione di singoli emittenti o di interi settori considerati controversi, come i combustibili fossili, le armi, l’alcol, il tabacco, ecc. (esclusioni);
- selezione degli emittenti migliori all’interno di un universo, di una categoria o di una classe di attivo (best in class);
- focalizzazione su uno o più temi di sostenibilità, come il cambiamento climatico, l’efficienza energetica, la salute, (indici tematici).
Gli indici di sostenibilità possono essere utilizzati per la costruzione di prodotti SRI: per esempio, alcuni fondi selezionano i titoli in portafoglio all’interno di determinati indici SRI, altri invece, come gli ETF, ne replicano l’andamento. Inoltre, gli indici SRI possono fungere da termine di confronto (benchmark) per misurare le performance di sostenibilità di singoli titoli.
Confrontati con gli indici tradizionali, infine, permettono di verificare se l’integrazione dei criteri ESG nei processi d’investimento sia o meno penalizzante in termini di rendimento.
Il primo indice SRI in termini cronologici è il Dow Jones Sustainability World Index: introdotto nel 1999, include 2500 aziende leader a livello mondiale per performance di sostenibilità.
I soci del Forum per la Finanza Sostenibile, che elaborano indici SRI sono:
- ECPI, specializzato, in particolare, nell’elaborazione di indici tematici
- FTSE Russell (London Stock Exchange Group)
- Morningstar
- MSCI
- Refinitiv
- S&P Global Ratings
- Vigeo Eiris