La neutralità climatica, o net-zero, si riferisce all’equilibrio complessivo tra le emissioni di gas serra generate dall’attività umana e quelle assorbite in un determinato periodo di tempo. In sintesi, richiede la riduzione del maggior numero possibile di emissioni climalteranti e l’assorbimento o la compensazione di quelle che non è possibile eliminare.
Raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica è necessario per rispettare gli impegni dell’Accordo di Parigi sul clima del 2015: contenere l’incremento delle temperature globali ben al di sotto di 2° rispetto ai livelli preindustriali e fare il possibile per limitarne l’aumento a 1,5°C.
A livello globale, un recente rapporto ha evidenziato che i Paesi che puntano a raggiungere l’obiettivo net-zero rappresentano insieme il 61% delle emissioni globali e il 52% della popolazione del mondo.
Tramite la legge sul clima, l’Unione Europea si è impegnata a ridurre del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030 e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Gli operatori finanziari assumono un ruolo cardine nel raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica, tramite la decarbonizzazione dei portafogli e l’aumento degli investimenti in aziende e progetti focalizzati su soluzioni per il clima.
Tra le iniziative internazionali, che si concentrano su azioni coordinate di investitori, ci sono:
- Net Zero Asset Owner Alliance;
- Net Zero Asset Managers Initiatives;
- The Investor Agenda;
- Climate Action 100+.
Tra gli strumenti più utilizzati per definire metriche e obiettivi si segnalano: