La tassonomia è una classificazione comune a livello UE delle attività economiche che possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. È concepita come strumento per guidare le scelte di investitori e imprese in vista della transizione verso una crescita economica priva di impatti negativi sull’ambiente e, in particolare, sul clima.
Le attività sono selezionate in base alla possibilità di contribuire a sei obiettivi ambientali identificati dalla Commissione Europea:
- mitigazione del cambiamento climatico;
- adattamento al cambiamento climatico;
- uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine;
- transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti;
- prevenzione e controllo dell’inquinamento;
- protezione della biodiversità e della salute degli eco-sistemi.
Per essere eco-compatibile, un’attività deve soddisfare quattro criteri:
- contribuire positivamente ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali;
- non produrre impatti negativi su nessun altro obiettivo;
- essere svolta nel rispetto di garanzie sociali minime (per esempio, quelle previste dalle convenzioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro – OIL);
- rispettare i criteri tecnici identificati da atti delegati adottati dalla stessa Commissione Europea.
La tassonomia è stata adottata dall’Unione Europea con il Regolamento 2020/852.