Arrivano i green bond!


Si chiamano green bond o “obbligazioni verdi”, e senza dubbio ne sentiremo parlare nei mesi a venire.
Che cosa sono?
Sono titoli obbligazionari emessi da imprese e istituzioni con meriti di credito molto elevati (investment grade, ovvero fino al BBB nella scala di rating di Standard & Poor’s, fino al Baa3 in quella di Moody’s e fino al BBB nella scala di Fitch) e già ben conosciuti al più standardizzato mercato obbligazionario. Ma soprattutto sono titoli emessi per finanziare progetti specifici nel campo ambientale e sociale, fornendo informazioni sullo stato di avanzamento dei progetti finanziati.
La società francese di analisi Novethic ha calcolato che – dall’inizio del 2013 – sono stati emessi  a livello mondiale 8 miliardi di euro in questa tipologia di titoli, con emittenti che vanno dalle banche sovranazionali (Banca europea degli investimenti, la Banca mondiale) alle autorità locali (ad esempio lo Stato di New York, lo Stato Federale del Massachusetts ma anche la città di Göteborg in Svezia) fino ad arrivare alle imprese (Edf, Air Liquide ma anche il colosso statunitense Bank of America).
Tra le esperienze più note a livello internazionale, ci sono i “Vaccin Bond”, lanciati dall’International Finance Facility for Immunisation – l’associazione internazionale che promuove campagne di vaccinazioni nei paesi poveri – ed i “Women in Business Bond” dell’International Finance Corporation (IFC) – a sostegno dei progetti imprenditoriali femminili nei paesi in via di sviluppo – che hanno garantito un supporto a più di 2.200 piccole imprese e circa 3 mila progetti.
Sempre secondo Novethic, questi strumenti finanziari sono sempre più utilizzati anche dalla pubblica amministrazione.
La prima è stata la Nord-Pas-de-Calais in Francia che, nel 2008, ha collocato 50 milioni di green bond per lo sviluppo della rete ferroviaria e la riqualificazioni di alcune aree della regione. Sempre in Francia, l’Ile-de-France nel 2012 ha emesso un titolo simile per raccogliere risorse sia per finanziare progetti legati all’ambiente sia a sostegno di progetti sociali.
Negli Stati Uniti, la città di New York con l’”Apple green bond” da 330 milioni di dollari ha finanziato la riqualificazione di 700 scuole, mentre lo Stato del Massachusetts ha collocato 100 milioni in green bond per la riqualificazione dell’ambiente: dal miglioramento della qualità dell’acqua, all’efficienza energetica, alle bonifiche da rifiuti e da inquinamento in generale.
Tra le esperienze portate avanti dalle imprese, è da segnalare l’emissione della francese Edf da 1,4 miliardi di euro e cedola del 2,25%, con l’obiettivo di finanziare un progetto sulle energie rinnovabili, tra eolico e solare, della controllata Edf Énergies Nouvelles.
L’ultima frontiera è quella delle banche: lo scorso Novembre Bank of America ha emesso il suo primo green bond da ben 500 milioni di dollari.
E in Italia?
«Sono almeno quattro gli emittenti italiani del settore energetico e delle municipalizzate potenzialmente interessati ad entrare nel mercato dei green bond, un’asset class ancora di nicchia, ma in crescita veloce, dal momento che il mercato dei bond tradizionali sta mostrando segnali di saturazione» ha dichiarato Gabriele Vianello, responsabile del capital market in Italia per Bnp Paribas, la banca che in Francia ha già curato numerosi collocamenti di green bond.

Fonte: Il Sole 24 Ore, 18/12/2013 – Articolo di Mara Monti