COP23: La finanza in campo contro i cambiamenti climatici


Dal 6 al 17 novembre a Bonn, in Germania, si è svolta la COP23, la ventitreesima conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Letteralmente “Conferenza delle Parti”, la COP è un meeting che riunisce i rappresentanti di governo di 195 Paesi e che viene indetto annualmente nell’ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite firmata a Rio de Janeiro nel giugno del 1992.

I lavori hanno destato l’attenzione degli operatori finanziari attenti alle ricadute ambientali delle proprie scelte d’investimento: significativi sono stati infatti i progetti e le iniziative di finanziamento annunciati da istituzioni pubbliche e da società private.

Germania e Italia contribuiranno rispettivamente con 50 e 7 milioni di euro al capitale dell’Adaptation Fund, un fondo predisposto al finanziamento di progetti di adattamento delle comunità più vulnerabili di fronte agli effetti del cambiamento climatico: in Guinea-Bissau, per esempio, sono stati realizzati progetti di agricoltura sostenibile per garantire mezzi di sostentamento alle famiglie.

Inoltre, una partnership tra la Asian Development Bank (ADB), il Green Climate Fund (GCF) e la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) finanzierà il programma predisposto dalla Water Authority delle Isole Fiji per aumentare la resilienza della fornitura idrica e del trattamento delle acque reflue per i cittadini della capitale Suva. La conclusione del progetto, del valore di 405 milioni di dollari, è prevista per il 2025.

Ambiziose iniziative sono state lanciate anche da società e ONG. La multinazionale Uniliver investirà in modelli di business in grado di combinare alta produttività agricola, inclusione di piccoli proprietari terrieri e salvaguardia delle foreste. Inoltre, dalla collaborazione tra l’asset manager Blue Orchard e l’ONG R20 – Regions of Climate Action è nato l’African Sub-national Climate Fund per realizzare 100 progetti infrastrutturali entro il 2020.

Un altro sviluppo significativo avvenuto durante la dieci giorni di Bonn è stato la presentazione del report di Unfriend Coal, una coalizione di ONG e associazioni della società civile internazionale impegnata nel contrastare il supporto delle attività di estrazione del carbone da parte del settore assicurativo: il report mostra che 15 delle più importanti compagnie assicurative hanno deciso di disinvestire o di rinunciare a business inerenti il carbone. Inoltre HSBC, uno dei più grandi gruppi bancari al mondo, ha annunciato che destinerà 100 miliardi di dollari in favore di progetti volti a favorire la transizione verso un’economia a basse emissioni inquinanti.

Conclusi i lavori a Bonn, la comunità internazionale si è data appuntamento per il prossimo anno in Polonia. La COP24 si annuncia un evento di gran rilievo per la ridefinizione degli impegni degli Stati a ridurre le emissioni di gas a effetto serra contenuti nell’Accordo di Parigi del 2015. Un obiettivo ambizioso per proseguire con rinnovato vigore nel comune sforzo di salvare il pianeta.