Un’agenda per la finanza in vista della COP26


La finanza si prepara ad assumere un ruolo di primo piano alla COP26, la 26esima conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, che si svolgerà dal 9 al 20 novembre a Glasgow, in Scozia; l’Italia collaborerà con il Regno Unito ospitando i lavori preparatori e la conferenza dei giovani.

Nell’ambito dell’evento di lancio di un’agenda per il settore finanziario privato in vista della dell’appuntamento scozzese (“COP26 Private Finance Agenda”), il presidente uscente della Banca d’Inghilterra e prossimo Inviato ONU per il Clima Mark Carney ha affermato che il compito principale per il settore finanziario è integrare le considerazioni sul clima in ogni decisione finanziaria. La finanza, infatti, renderà concretamente realizzabili tutti gli obiettivi che saranno oggetto dei negoziati, come adattamento, transizione energetica e mobilità sostenibile. Imprese e organizzazioni finanziarie possono fornire un contributo fondamentale nella lotta contro il cambiamento climatico trasformando una vera e propria minaccia esistenziale in una delle maggiori opportunità economiche del nostro tempo.

Tre sono le priorità su cui il settore finanziario dovrà concentrarsi in vista dell’appuntamento di Glasgow:

  • migliorare le tecniche di reportistica secondo le raccomandazioni TCFD;
  • potenziare i progressi nella gestione dei rischi climatici;
  • identificare le opportunità legate alla transizione verso sistemi economici privi di impatto ambientale.

Inoltre, in vista della COP26 la Private Finance Agenda farà leva sul successo di iniziative internazionali di imprese e investitori, come la Climate Action 100+, per costruire una grande coalizione di organizzazioni finanziarie impegnate a raggiungere entro il 2050 la neutralità carbonica, ovvero l’equilibrio tra quantità di gas a effetto serra emessa e assorbita. Cruciale sarà anche il coinvolgimento delle banche multilaterali e delle istituzioni finanziarie per lo sviluppo, come la Banca Mondiale.

Infine, l’Agenda degli investitori green includerà il miglioramento di strumenti legati a strategie low-carbon come: indici e obbligazioni incentrati sulla transizione energetica; prodotti assicurativi che integrino i rischi climatici; soluzioni di compensazione delle emissioni e basate sull’uso sostenibile delle risorse naturali (“nature-based solutions”).