Per un weekend casalingo all’insegna della sostenibilità


Abbiamo realizzato una piccola raccolta di attività da fare a casa per un fine settimana all’insegna della sostenibilità.

Buon weekend!

Da guardare

GasLand

Diretto da Josh Fox nel 2010, il documentario si concentra sulla controversa pratica del fracking, la tecnica di perforazione del terreno che permette di estrarre lo shale gas, un gas naturale – in prevalenza costituito da metano – che si trova imprigionato in rocce sotterranee. Il documentario ne analizza gli impatti negativi sull’ambiente e sulla salute dei cittadini in alcune aree degli Stati Uniti, soffermandosi sulle problematiche connesse all’iniezione di sostanze chimiche nel terreno, che inquinano le falde acquifere.

Qui il documentario con sottotitoli in italiano

Cinque incredibili animali a rischio di estinzione

Le suggestive immagini di questo breve documentario del canale BBC Earth passano in rassegna alcune specie animali che rischiano l’estinzione, spesso a causa della pericolosa devastazione degli habitat naturali.

Qui il documentario in inglese

Fate il nostro gioco

I matematici dell’agenzia di divulgazione scientifica Taxi1729 raccontano in modo semplice e accattivante i meccanismi segreti del gioco d’azzardo.

Qui una raccolta di video; e se volete saperne di più c’è anche un sito dedicato.

E per saperne di più sulla finanza sostenibile…
Il video realizzato dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con Taxi1729 e la serie “Pillole di Finanza Sostenibile”.

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Da ascoltare

Ho bevuto l’acqua di Flint

Realizzato dal giornalista esperto di politica e cultura USA Francesco Costa, il podcast racconta l’agghiacciante vicenda di Flint, in Michigan, che nel 2014 è stata interessata da un grave episodio di contaminazione delle acque.

Qui la pagina per ascoltare il podcast

Dove sono le donne in economia?

I ricercatori dell’istituto Bruegel analizzano le criticità che interessano la carriera delle donne nei settori dell’economia e della finanza.

Qui la pagina per ascoltare il podcast in inglese

E per saperne di più sulla finanza sostenibile…
Qui potete ascoltare il podcast del Segretario Generale del Forum Francesco Bicciato realizzato in collaborazione con la rivista Advisor

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Da leggere

Vi proponiamo alcuni approfondimenti su due emergenze socio-ambientali di queste settimane che sono state “oscurate” dalle notizie su COVID-19.

L’invasione delle locuste in Africa

Da fine gennaio l’Africa orientale e alcune aree dell’Asia sono flagellate da una massiccia invasione di locuste del deserto, che stanno causando danni gravissimi ai raccolti: uno sciame che occupa una superficie di un chilometro quadrato può contenere fino a 40 milioni di locuste, che in un giorno possono mangiare il quantitativo di cibo di 35.000 persone. Per capire le dimensioni della tragedia basti pensare che la FAO ha calcolato che uno sciame in Kenia è arrivato a occupare fino a 2.400 chilometri quadrati (tre volte l’area di New York).
La carestia sta ora minacciando 20 milioni di persone.
Il fenomeno è causato dalla combinazione dei cicloni e delle abbondanti piogge che hanno interessato queste aree nel 2019 e che hanno favorito la proliferazione delle locuste; questi fenomeni meteorologici sono provocati anche dal cambiamento climatico.
Le previsioni per la primavera sono ancora più drammatiche, ma dal Regno Unito e dalla Cina sono in arrivo due possibili soluzioni: un supercomputer e…un esercito di anatre (qui la notizia)

Per approfondire:

Un’analisi pubblicata dalla rivista Nature (inglese)
Alcune immagini in un reportage del Guardian
La sezione dedicata all’emergenza sul sito della FAO

E per saperne di più sulla finanza sostenibile…
Qui il manuale del Forum per la Finanza Sostenibile “Finanza Sostenibile e cambiamento climatico”

I profughi siriani

In questi giorni decine di migliaia di persone, soprattutto provenienti dalla Siria, si stanno riversando al confine turco-greco nel tentativo di raggiungere l’Europa. Il fenomeno è iniziato quando il premier turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato l’apertura dei confini motivando questa decisione con l’incapacità di Ankara di assorbire la grande pressione migratoria causata dal conflitto siriano: da quattro anni era in vigore un accordo con l’Unione Europea in base al quale la Turchia avrebbe ricevuto €6 miliardi in tre anni per gestire i migranti e impedirne il flusso incontrollato verso l’Europa.
Qui il punto dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI).
Un reportage del New York Times ha svelato l’esistenza di un sito di detenzione nel nord della Grecia.

Per approfondire

L’analisi sulla posizione turca dell’ISPI
Il 15 marzo la guerra in Siria compie nove anni: il punto della rivista Limes

E per saperne di più sulla finanza sostenibile…
Qui il manuale del Forum per la Finanza Sostenibile “Investimento sostenibile nelle aree emergenti”

E infine…una raccolta di ricette sostenibili da realizzare in famiglia!