9 maggio: Festa dell’Europa
Il ruolo centrale dell’UE per lo sviluppo della finanza sostenibile


Il 9 maggio è la Festa dell’Europa, la ricorrenza dedicata alla celebrazione della pace e dell’unità tra i Paesi membri dell’Unione. La data corrisponde all’anniversario della Dichiarazione Schuman, con cui nel 1950 il Ministro degli Esteri francese Robert Schuman propose la creazione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), per introdurre la libera circolazione di questi due materiali e per garantire il libero accesso alle fonti di produzione. Il trattato per l’istituzione della CECA è stato firmato ad aprile del 1951 dai ministri degli esteri dei sei Paesi fondatori (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi) e rappresenta la prima di una serie di istituzioni europee sovranazionali che hanno contribuito a costituire quella che oggi si chiama Unione Europea.

Dal 2015, con la sottoscrizione degli Obiettivi di Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e dell’Accordo di Parigi per il clima, l’Unione Europea ha assunto un ruolo di primo piano nella transizione verso modelli economici più sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale. Per coinvolgere il settore privato nel reperire i €180 miliardi annui aggiuntivi necessari per centrare gli obiettivi ambientali e climatici, a marzo del 2018 la Commissione Europea ha lanciato un Piano d’Azione per finanziare la crescita sostenibile, una tabella di marcia con 10 misure e relative scadenze per sostenere lo sviluppo della finanza sostenibile.
Alcune delle principali iniziative legislative e di policy condotte finora dalle istituzioni europee per la finanza sostenibile sono:

  1. la tassonomia delle attività economiche eco-compatibili, una classificazione di settori e attività economiche che, in base a determinati criteri tecnici, possono essere considerati sostenibili del punto di vista ambientale e coerenti con gli obiettivi europei dell’Accordo di Parigi;
  2. i benchmark climatici, ovvero gli indici di riferimento per costruire portafogli e prodotti allineati con gli scenari economici prefigurati nell’Accordo di Parigi (Paris-aligned Benchmark), oppure che si collocano in traiettorie compatibili con questo obiettivo (Climate Transition Benchmark);
  3. il Green Bond Standard (GBS), un sistema di criteri condivisi a livello europeo (ad adesione volontaria) per l’emissione di obbligazioni verdi qualificate come “EU Green Bond”;
  4. un regolamento sulla “disclosure ESG” che richiede agli investitori istituzionali e ai consulenti finanziari di comunicare come i prodotti che definiscono “sostenibili” integrano i fattori di sostenibilità; il regolamento contiene anche una definizione di investimento sostenibile (art. 2,17 qui)

Pochi giorni fa il Technical Expert Group (TEG) on Sustainable Finance, che ha fornito consulenza alla Commissione per lo sviluppo di queste e altre iniziative, ha pubblicato un documento in cui ha affermato che i piani per la ripresa economica post emergenza sanitaria potranno essere supportati attraverso strategie e strumenti di finanza sostenibile. In particolare, gli strumenti che potranno guidare gli investimenti pubblici e privati per la ripresa sono tassonomia, benchmark climatici e green bond standard.

Se volete saperne di più sul Piano d’Azione, sul lavoro del TEG e sulle nuove misure regolamentari e di policy introdotte in Europa sulla finanza sostenibile potete leggere il nostro manuale qui (aggiornato a ottobre 2019).