L’azione dell’Unione Europea per promuovere la finanza sostenibile, avviata nel 2018 con l’Action Plan on financing sustainable growth, ha assunto una rilevanza ancora maggiore in seguito a due importanti svolte politiche. La prima è il lancio del Green Deal europeo, con cui l’UE si è impegnata ad azzerare le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050 e a fornire il proprio contributo agli sforzi della comunità internazionale per rispettare l’Accordo di Parigi. Il secondo è il Next Generation EU, introdotto a maggio del 2020, in risposta alla crisi economico-sociale generata dalla pandemia di COVID-19. Un piano per avviare la ripresa secondo un modello di crescita più inclusivo e a ridotto impatto ambientale.
In entrambi i casi la finanza sostenibile è uno strumento fondamentale per indirizzare capitali verso progetti compatibili con una traiettoria di decarbonizzazione e di promozione della giustizia sociale. Per funzionare, il mercato deve vincere almeno tre sfide:
- introdurre definizioni e classificazioni condivise su temi e strumenti che riguardano la sostenibilità nell’ambito dei processi finanziari (una sorta di alfabeto comune su cosa è sostenibile e cosa non lo è);
- incrementare la trasparenza del mercato, che significa mettere in circolazione più informazioni rigorose e dettagliate sulle caratteristiche di sostenibilità delle politiche d’investimento, dei prodotti e dei servizi finanziari (indispensabile per combattere il greenwashing e coltivare la fiducia degli investitori);
- aumentare qualità, quantità e comparabilità dei dati sui rischi ambientali e sociali e sugli impatti delle attività economiche sui fattori di sostenibilità.
Il Segretario Generale del Forum Francesco Bicciato ha fatto il punto sulle iniziative normative di policy con cui l’Unione Europea sta provando a vincere queste sfide.
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