Gli investimenti sostenibili assumono un ruolo sempre più centrale nelle scelte di investimento degli operatori previdenziali italiani, che per loro stessa natura tendono a guardare al medio-lungo periodo. A confermarlo è l’ottava edizione della ricerca “Le politiche di investimento sostenibile degli investitori previdenziali italiani“, realizzata dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con Mefop e MondoInstitutional.
Degli 89 piani previdenziali che hanno partecipato quest’anno all’indagine, 68 (ossia il 76%) dichiarano di includere i criteri ESG nelle decisioni di investimento. Nel 2021 erano 55. Le categorie più attente agli aspetti di sostenibilità si sono rivelate i fondi pensione negoziali, i fondi pensione aperti e le casse di previdenza.
Lo studio mette anche in luce che oltre la metà dei piani previdenziali attivi in ambito SRI estende gli investimenti sostenibili alla quasi totalità del patrimonio (per una quota compresa tra il 75% e il 100%). Il dato è in costante aumento ed è passato da 25 piani nel 2020 a 29 nel 2021, fino ad arrivare a 35 nel 2022. Per quanto riguarda le strategie SRI adottate, nelle classi di attivo liquide (equity, corporate bond e titoli di Stato) le più diffuse si confermano esclusioni (27%) e best in class (18%).
Nell’edizione di quest’anno, inoltre, sono state aggiunte alcune domande di approfondimento rivolte ai rispondenti che hanno indicato tra le strategie SRI adottate l’engagement. Dei 30 piani previdenziali che lo attuano, 21 hanno definito una politica di impegno nei confronti degli emittenti inseriti in portafoglio (soprattutto su temi come la gestione dei rischi legati al cambiamento climatico, il rispetto dei diritti umani, la promozione della parità di genere e la riduzione delle emissioni di gas serra) e 6 hanno in programma di farlo.
La ricerca è stata presentata in occasione dell’undicesima edizione delle Settimane SRI, la principale rassegna sulla finanza sostenibile in Italia organizzata dal Forum. La video-registrazione dell’evento è disponibile qui.
Nel video qui sotto, invece, una sintesi con i principali risultati della ricerca.