Obiettivo net-zero: il ruolo di aziende e operatori finanziari


L’impegno per raggiungere la neutralità climatica è necessario e non più rimandabile. Secondo il Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus, infatti, la temperatura media globale del periodo compreso tra marzo 2023 e febbraio 2024 è stata la più alta mai registrata, con un incremento di 1.5°C rispetto alla media preindustriale compresa tra il 1850 e il 1900. Nel 2023, le emissioni di CO₂ hanno superato i 36 miliardi di tonnellate, raggiungendo un record assoluto. 

Le aziende sono in ritardo e le loro attuali strategie non sono in linea  con l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura globale entro 1.5°C, come stabilito dagli Accordi di Parigi. Un’analisi di Morningstar Sustainalytics ha rivelato che, ad aprile 2023, la temperatura implicita di un campione di 4.000 aziende era di 2.9°C. Ad aprile 2024, con un campione raddoppiato, questa è salita a 3.1°C. 

Nel percorso verso la neutralità climatica, aziende e attori finanziari possono entrambi dare contributi importanti. Da un lato, le imprese non possono più limitarsi a stabilire obiettivi per ridurre le emissioni, ma devono dimostrare un impegno concreto nei piani di investimento, a livello di governance, nei prodotti e servizi, nelle strategie operative, nonché nella raccolta e monitoraggio dei dati relativi ai progressi verso gli obiettivi prefissati.

Dall’altro lato, gli operatori finanziari possono incoraggiare un serio impegno delle imprese verso l’obiettivo net-zero attraverso la composizione dei portafogli di investimenti, l’esercizio del diritto di voto e iniziative di engagement. 

Questi e altri temi sono stati al centro del webinar “Net-zero: più impegno e meno promesse. La sfida della finanza sostenibile”, organizzato dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con Morningstar. Qui sono disponibili il video e i materiali dell’incontro.