Giornata Mondiale della Terra: la finanza si impegna ad azzerare le emissioni nette di gas a effetto serra


Oggi è la Giornata Mondiale della Terra, un’iniziativa avviata nel 1970 negli Stati Uniti d’America per incoraggiare riflessioni e dibattiti in tutto il mondo sull’importanza della protezione dell’ambiente.

Per esempio, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha organizzato per oggi e domani un summit internazionale di alto livello a cui parteciperanno i leader di quaranta Paesi – tra cui Brasile, Cina, India e Canada – con l’obiettivo di rilanciare e rinforzare l’impegno e la cooperazione sulla limitazione delle emissioni di gas a effetto serra.

L’Unione Europea affronta questa giornata densa di iniziative e negoziati con un importante traguardo: ieri mattina il Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto un accordo per inserire nella Legge Europea sul Clima l’obiettivo di ridurre del 55% le emissioni gas a effetto serra entro il 2030 (per saperne di più leggi il nostro post di oggi su Facebook).

In vista della COP26 – la conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico che si svolgerà a Glasgow nella prima metà di novembre del 2021 – l’impegno degli operatori finanziari per il clima si sta concentrando sull’azzeramento delle emissioni nette (o “net-zero”) dei portafogli d’investimento.

 

Cosa significa “net-zero”?

L’espressione “neutralità climatica” (o “net-zero”) si riferisce al raggiungimento dell’equilibrio tra la quantità di gas a effetto serra emessi nell’atmosfera e la quantità di quelli assorbiti, per esempio attraverso meccanismi di cattura e stoccaggio. Le emissioni considerate sono quelle antropogeniche, cioè prodotte dalle attività umane.

 

Perché è importante net-zero?

Raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 è necessario per limitare a meno di 2° (possibilmente 1,5°) l’aumento delle temperature medie globali entro la fine del secolo, come concordato nell’ambito dell’Accordo di Parigi sul clima del 2015.

Un famoso rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) del 2018 ha affermato che, per centrare l’obiettivo dell’Accordo di Parigi, le emissioni di diossido di carbonio (CO2) devono scendere del 45% entro il 2030 e arrivare a net-zero entro il 2050; è anche necessaria una rapida riduzione di tutte le altre emissioni di gas a effetto serra (come il metano).

Evitare l’aumento eccessivo del riscaldamento del pianeta è fondamentale per scongiurare le conseguenze catastrofiche degli effetti del cambiamento climatico sulle attività umane.

 

Tutto il Pianeta “corre” verso net-zero

Sempre più Paesi, imprese e investitori si stanno impegnando pubblicamente ad azzerare le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050.

Per esempio, un recente rapporto ha evidenziato che i Paesi che hanno dichiarato l’obiettivo net-zero rappresentano insieme il 61% delle emissioni globali, il 68% del PIL e il 52% della popolazione mondiale. Le aziende impegnate ad azzerare le emissioni nette hanno un fatturato complessivo di $14 mila miliardi, pari a oltre un terzo di tutto il giro d’affari realizzato dalle 2.000 più grandi imprese quotate del mondo.

Anche le Nazioni Unite sono coinvolte attraverso la campagna Race to Zero, lanciata nel 2020 nell’ambito della UN Climate Ambition Alliance, che oggi mobilita molte iniziative internazionali e vede la partecipazione di 23 regioni, 471 città, 1.675 imprese, 569 Università e 85 investitori: tutti insieme rappresentano il 12% dell’economia globale.

 

L’impegno della finanza

Gli operatori finanziari possono assumere un ruolo centrale nel raggiungere la neutralità climatica: per esempio attraverso la decarbonizzazione dei portafogli (cioè incrementando la porzione di patrimonio investito in aziende a loro volta impegnate a seguire una traiettoria che punta a net-zero) e aumentando gli investimenti in progetti e aziende che propongono soluzioni utili a limitare l’aumento delle temperature (soluzioni climatiche). Per mettere in pratica queste azioni gli operatori finanziari fissano obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni, elaborano strategie utili a raggiungere questi obiettivi e si impegnano a misurare dati e a divulgare informazioni sul progresso effettuato nel tempo.

Un’altra strategia efficace per azzerare le emissioni nette dell’economia è l’engagement.

 

Le iniziative internazionali della finanza

Un esempio della grande attenzione degli operatori finanziari all’obiettivo net-zero è rappresentato dall’ampia partecipazione a iniziative internazionali, per esempio*:

  • la Net Zero Asset Owner Alliance, che raccoglie 37 investitori istituzionali (per esempio, fondi pensione e imprese assicuratrici) con $5.700 miliardi di asset in gestione;

Altre due importanti iniziative internazionali che si concentrano sulla collaborazione tra investitori sono: The Investor Agenda e Climate Action 100+ (che si basa sull’impegno degli investitori a svolgere attività di engagement con le aziende).

Tra gli strumenti più utilizzati dagli investitori per definire metriche e obiettivi si segnalano:

  • quelli della 2° Investing Initiative, un think tank che incoraggia l’allineamento di mercati e regolamenti finanziari agli scenari dell’Accordo di Parigi;
  • IIGCC Net Zero Framework, che affronta temi come la disclosure, gli investimenti, l’engagement e il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche;
  • EU climate benchmarks, indici introdotti dall’Unione Europea per aiutare gli investitori a impostare i portafogli d’investimento secondo traiettorie di decarbonizzazione, in linea con gli scenari prefigurati dall’Accordo di Parigi.

 

*I dati sono aggiornati al 22 aprile 2021