L’espressione “neutralità climatica” (in inglese “net-zero”) si riferisce al raggiungimento di un equilibrio complessivo tra le emissioni di gas climalteranti prodotte dall’uomo e quelle riassorbite dagli ecosistemi, attraverso meccanismi di compensazione. L’Unione Europea, ad esempio, si è impegnata ad essere un continente “net-zero” entro il 2050. Questo impegno passa per una riduzione del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030 rispetto ai valori del 1990.
Nella nuova puntata della serie “Pillole di Finanza Sostenibile”, Stefano Bonelli, Partner – Corporate Sustainability & Climate Change Services di ERM, spiega che per gli investitori raggiungere l’obiettivo “net-zero” vuol dire indirizzare i capitali verso le attività e società più performanti in un’economia a ridotte emissioni e meno esposte agli impatti dei cambiamenti climatici, preservando così il proprio investimento e la capacità di creare valore. A tal fine, è importante per gli investitori conoscere le emissioni legate a un portafoglio di investimenti, per definire piani di azione e accompagnare le società investite in percorsi di riduzione delle proprie emissioni.
Per approfondire il contributo degli operatori finanziari al raggiungimento della neutralità climatica e guidare gli investitori nel percorso verso l’obiettivo “net-zero”, il Forum per la Finanza Sostenibile ha elaborato un paper in collaborazione con Eurosif. Scopri di più sul sito dedicato.
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