Valutare la sostenibilità delle banche


Attraverso impieghi e investimenti, le banche hanno un impatto diretto sull’economia reale. Le loro scelte di investimento e finanziamento incidono infatti in modo determinante sulla decarbonizzazione delle attività economiche e i piani di aziende e famiglie per contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici.

Per questi motivi, analizzare la sostenibilità delle banche è fondamentale. Questo processo si articola in due parti. Da un lato, si valuta il profilo ESG (Environmental, Social and Governance) dell’organizzazione, ossia la sua esposizione ai rischi e alle opportunità sul piano ambientale, sociale e della governance aziendale. Dall’altro lato, si adotta un punto di vista prospettico, esaminando la resilienza della banca e la sua capacità di affrontare i rischi e cogliere le opportunità emergenti nel lungo periodo.

Gli indicatori che si considerano per valutare la sostenibilità di una banca sono diversi. Ecco alcuni esempi distribuiti nell’intero spettro delle tre variabili ESG: emissioni di gas serra, gestione delle risorse idriche e dei rifiuti; rapporti con i clienti, diversità e inclusione dei dipendenti; valori, controllo dei rischi e trasparenza nella rendicontazione.

Accanto all’analisi degli impatti diretti connessi alle attività delle banche, è altrettanto importante focalizzarsi sugli impatti indiretti. Su questo piano, un rilevante aspetto da considerare riguarda le emissioni di Scope 3, quelle cioè legate all’intera catena del valore delle aziende finanziate e investite (vanno dalla produzione all’utilizzo dei loro prodotti, fino allo smaltimento di questi ultimi).

Il tema è stato al centro del webinar “Come valutare la sostenibilità di una banca”, organizzato dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con S&P Global Ratings. Qui sono disponibili il video e i materiali dell’incontro.