Blue economy di fronte alla sfida di una maggiore sostenibilità


Con questo articolo desideriamo augurarvi buone vacanze: che siano sostenibili e rispettose dell’ambiente, ovunque le trascorrerete!

 

Quando si parla di blue econonomy si fa riferimento a quelle industrie e settori connessi agli oceani, ai mari e alle coste, con attività che possono svolgersi sia al largo, sia a terra. Perché non crei però danni all’ambiente, e quindi al nostro futuro, serve una transizione del settore verso una maggiore sostenibilità.

Secondo il Blue Economy Report 2022 della Commissione Europea, le attività economiche blu impiegano circa 4,5 milioni di persone in Europa. In Italia, secondo l’ultimo Rapporto nazionale sull’economia del mare promosso dalla Camera di commercio di Frosinone Latina, ogni euro che viene investito nella blue economy attiva altri €1,9 nel resto dell’economia per l’effetto moltiplicativo.

Gli oceani, i mari e le coste stanno però subendo gravi danni derivati dalle attività antropiche. I dati forniti dal WWF Italia rivelano come nel nostro Paese (terza economia in Europa per attività legate al mare) gli ecosistemi marittimi e costieri siano gravemente alterati: solo il 23% delle coste risulta infatti “naturale” e dunque non compromesso dall’attività umana. Sono soprattutto la pesca illegale e la sovrapesca a incidere sulla perdita di biodiversità, aumentando il rischio di estinzione di molte specie ittiche.

Tutelare gli ambienti marini è fondamentale per le società umane: non soltanto perché costituiscono fonti di cibo, ma anche e soprattutto perché assorbono in media circa il 25% delle emissioni di CO2 antropiche, contribuendo così a mitigare i cambiamenti climatici. È dunque necessario cambiare in profondità l’attuale modello economico e accelerare la transizione verso una blue economy sostenibile.

A maggio 2021 la Commissione Europea ha lanciato un’agenda per una blue economy sostenibile, assegnandole un ruolo strategico nella realizzazione degli obiettivi fissati nel Green Deal europeo. La blue economy riveste inoltre un ruolo importante all’interno della tassonomia europea delle attività economiche eco-compatibili. In quest’ambito, infatti, rientrano le attività che contribuiscono all’uso sostenibile e alla protezione delle acque e delle risorse marine. Il loro inserimento all’interno della tassonomia UE dovrebbe incentivare maggiori investimenti nei settori coinvolti, favorendo lo sviluppo sostenibile e la decarbonizzazione della blue economy.

Maggiori informazioni sulla blue economy e come finanziare la sua transizione sostenibile sono contenute in questo articolo del Forum per la Finanza Sostenibile sul tema, pubblicato sul sito di Efpa Italia.