Negli ultimi anni, con la crescita esponenziale della digitalizzazione in ambito economico e aziendale, nei servizi pubblici e nella vita privata dei cittadini, è aumentata di pari passo l’importanza del tema della protezione dei dati personali. La data protection, infatti, rappresenta un diritto fondamentale degli individui.

Circa un cittadino europeo su due è consapevole delle criticità relative a questo aspetto. Secondo una rilevazione dell’Eurobarometro del 2021, il 46% degli europei è preoccupato dell’utilizzo dei propri dati da parte delle aziende e delle pubbliche amministrazioni. Anche le stesse organizzazioni si trovano però, sempre più spesso, a subire violazioni di dati, ossia, secondo la definizione dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, violazioni di sicurezza che comportano – accidentalmente o in modo illecito – la distruzione, la perdita, la modifica, la divulgazione non autorizzata o l’accesso ai dati personali trasmessi, conservati o comunque trattati.

Nel 2021, il Garante della Privacy ha ricevuto 2.071 segnalazioni di violazioni, di cui il 50,5% da soggetti pubblici e 49,5% da soggetti privati.

Il rapporto “Cost of Data Breach” di IBM ha calcolato che lo stesso anno, per le imprese italiane, il costo medio di una violazione di dati è stato di $3,61 milioni. La spesa si compone di varie voci, tra cui il recupero dati e l’incremento dei dipartimenti IT, ma è anche connessa alla perdita di competitività e di fiducia dei consumatori.

Mentre si moltiplicano i casi di data breach, secondo un rapporto della società Gartner crescono anche gli investimenti in protezione dei dati personali, passati da $73 nel 2014 ai $154 miliardi attuali, destinati ad aumentare ancora nei prossimi anni.

Il tema è stato al centro del webinar “Tutela dei dati personali per una transizione digitale sostenibile”, organizzato dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con Natixis Investment Managers. Qui sono disponibili il video e i materiali dell’incontro.