Decarbonizzare il settore immobiliare: il ruolo della finanza sostenibile


La sfida per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica non può prescindere dal settore dell’edilizia, cruciale nella transizione ecologica. I dati parlano chiaro: all’interno dell’Unione Europea, gli edifici sono responsabili del 40% del consumo totale di energia, mentre il settore delle costruzioni contribuisce per il 38% alle emissioni complessive di gas climalteranti.

In un contesto così sfidante, risulta cruciale la Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD) una misura recentemente introdotta dalla Commissione Europea nel suo pacchetto di proposte “Fit for 55”, che mira ad allineare la legislazione dell’UE con gli obiettivi climatici di riduzione delle emissioni di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030. 

Lo scopo dell’EPBD è migliorare la qualità dell’intero parco edilizio dell’Unione Europea e di ridurre le emissioni di gas a effetto serra in modo da raggiungere l’obiettivo “net-zero” entro il 2050.

È importante considerare che, secondo stime UE,  l’85-95% degli edifici attuali sarà ancora operativo nel 2050. Ciò sottolinea l’urgenza di un approccio completo alla ristrutturazione energetica, che coinvolga non solo il rinnovamento del parco immobiliare esistente tramite interventi di mitigazione e rigenerazione, ma che ponga anche una forte enfasi sulla sostenibilità dei nuovi immobili. Questi ultimi dovranno non solo rispettare le normative vigenti, ma anche anticipare gli scenari futuri.

Un faro guida per investitori impegnati nella sostenibilità è rappresentato dalla tassonomia europea delle attività eco-compatibili. Questa classificazione definisce con chiarezza le attività economiche in linea con gli obiettivi ambientali e include anche il settore delle costruzioni e dell’immobiliare.

Gli investimenti improntati alla sostenibilità nell’ambito immobiliare portano con sé una serie di vantaggi tangibili. Non solo permettono di essere allineati con l’evoluzione normativa in corso, ma riducono il rischio di obsolescenza degli asset dovuta ai rapidi cambiamenti normativi e sociali. Inoltre, un approccio sostenibile offre vantaggi reputazionali.

Naturalmente, vi sono delle sfide da affrontare. Il ritmo accelerato del cambiamento richiede una gestione attenta, poiché le normative e le competenze richieste nel settore si evolvono continuamente. Inoltre, valutare l’impatto finanziario di una transizione ecologica immobiliare risulta ancora complesso. 

Tuttavia, un approccio sostenibile e responsabile all’investimento immobiliare ha un impatto positivo su tutte le parti coinvolte, dai proprietari e locatari che trovano soluzioni abitative in linea con le loro esigenze, assicurandosi un’elevata qualità abitativa nel lungo periodo, a investitori e gestori, che hanno l’opportunità di allocare risorse in portafogli che generano rendimenti stabili. 

Al fine di incentivare ulteriormente gli investimenti sostenibili nel settore immobiliare, si punta su “green premium” e “green financing“, meccanismi che premiano coloro che già rispettano o migliorano gli obiettivi ESG. 

Questi ed altri temi sono stati al centro del webinar “Settore immobiliare e transizione ecologica: il ruolo degli investimenti sostenibili”, organizzato dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con ADVANT Nctm. Qui sono disponibili il video e i materiali dell’incontro.