Il contributo della finanza sostenibile per un’Intelligenza Artificiale etica e inclusiva


L’Intelligenza Artificiale (IA) svolgerà e svolge tuttora un ruolo determinante nella trasformazione delle nostre società. Come ogni strumento tecnologico, porta con sé grandi opportunità, ma anche numerosi rischi.

Nel mondo del lavoro l’IA avrà un forte impatto. Secondo le previsioni contenute nel The Future of Jobs Report 2023 pubblicato dal World Economic Forum, con la diffusione dei sistemi di intelligenza artificiale verranno creati 69 milioni di nuovi posti di lavoro; al contempo, se ne perderanno altri 83 milioni nei prossimi cinque anni. Le professioni per le quali si prevede la più rapida crescita sono legate ai big data, alla cybersecurity e alla transizione verde. Le posizioni impiegatizie in cui si svolgono mansioni ripetitive sono invece destinate a un rapido e inesorabile declino. Per rimanere competitivi diventa quindi cruciale il ruolo della formazione e dell’aggiornamento delle competenze (re-skilling) dei lavoratori, soprattutto in ambito digitale.

Inoltre, l’IA ha un impatto rilevante sulla sfera della privacy e della protezione dei dati. La sorveglianza di massa e l’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale per l’elaborazione di dati biometrici possono costituire una grave minaccia alle libertà fondamentali degli individui e aggravare le discriminazioni già esistenti, per esempio in termini di disuguaglianze di genere. Gli algoritmi, infatti, tendono a riflettere i pregiudizi (bias) di chi li programma e, quindi,  prevalentemente degli uomini. Secondo una ricerca condotta da EIGE (European Institute for Gender Equality), in Europa e nel Regno Unito le donne rappresentano appena il 16% delle persone che lavorano nel settore dell’IA.

L’innovazione non può essere fermata, però deve essere accompagnata. Dal punto di vista normativo, l’Unione Europea ha assunto un ruolo di apripista a livello globale con l’AI Act. La proposta di regolamento adotta un approccio risk-based e impone una serie di obblighi ai fornitori e agli sviluppatori di sistemi di IA in base ai diversi livelli di rischio individuati: inaccettabile, elevato, limitato, minimo o nullo. Obiettivo principale del legislatore europeo è quello di garantire sicurezza, trasparenza, tracciabilità e carattere non discriminatorio dei sistemi di IA.

Anche gli investitori che si ispirano ai criteri ESG possono avere un ruolo proattivo nel guidare la transizione digitale, supportando per esempio le aziende tecnologiche che contribuiscono a sviluppare un modello economico più sostenibile e a generare benefici per l’ambiente e la società (tech for good). Oltre alle decisioni di investimento, gli operatori di finanza sostenibile possono incidere positivamente anche attraverso l’engagement, ovvero il dialogo costruttivo con le aziende tecnologiche investite, per sensibilizzarle sulle sfide di un’IA etica e inclusiva. Gli investitori possono così accompagnare le imprese in un percorso di integrazione dei fattori di sostenibilità nelle strategie e nelle attività aziendali, fissando tempistiche chiare e obiettivi misurabili.

Questi temi sono stati al centro del webinar “Misurare il fattore «S»: impatti dell’innovazione e dell’IA sul mondo del lavoro”, organizzato dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con Sycomore Asset Management. Qui sono disponibili il video e i materiali dell’incontro.