Fondazioni di origine bancaria: stabile il numero di enti che include i criteri ESG nelle scelte di investimento


Le Fondazioni di origine bancaria confermano il loro impegno per gli investimenti sostenibili. Questo è quanto è emerso dalla quarta edizione della ricerca condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con Acri e MondoInstitutional e presentata in occasione dell’edizione 2023 delle Settimane SRI, la principale rassegna sulla finanza sostenibile in Italia.

Rimane infatti stabile rispetto al 2022 il numero di enti che includono i criteri ESG nelle gestioni patrimoniali, i cui utili sono impiegati per l’attività filantropica. Delle 38 Fondazioni che hanno partecipato all’indagine, 29 dichiarano di effettuare investimenti sostenibili. Di queste, 22 sono Fondazioni grandi o medio-grandi, che gestiscono complessivamente circa €34,64 miliardi, cioè il 77% del totale attivo delle Fondazioni inserite nel campione.

La novità introdotta dall’edizione 2023 è un focus sugli investimenti immobiliari sostenibili: il 66% delle Fondazioni coinvolte investe nel settore immobiliare. Di queste, il 44% include i criteri ESG o valuta questa opzione per il futuro (il 28%). L’obiettivo principale è l’aumento dell’offerta abitativa accessibile per diverse categorie di beneficiari (studenti universitari, giovani coppie e soggetti fragili).

Tasso di copertura degli investimenti sostenibili e strategie SRI adottate 

La maggior parte delle Fondazioni attive in ambito SRI (il 55%) continua a limitare gli investimenti sostenibili a una quota minoritaria del patrimonio in gestione. Il dato è tuttavia in diminuzione rispetto all’edizione 2022, in cui si attestava al 72%. Per converso, aumentano le Fondazioni che applicano le strategie SRI a una porzione di patrimonio superiore al 25%. In particolare, 6 enti estendono gli investimenti sostenibili a una quota compresa tra il 25% e il 50%, altre 5 Fondazioni detengono investimenti sostenibili sul 50-75% del patrimonio e 2 enti estendono la quota SRI alla quasi totalità del portafoglio, con un tasso di copertura compreso tra il 75% e il 100%. Inoltre, l’86% delle rispondenti attive in ambito SRI ha in programma di aumentare la quota di patrimonio investita secondo criteri ESG.

Le strategie SRI che riscuotono maggiore successo sono gli investimenti tematici (adottati da 18 Fondazioni), seguiti dalle esclusioni (16) e dall’impact investing (12). Inoltre, aumentano le Fondazioni che si avvalgono degli investimenti correlati alla missione, passando da 22 a 24.

Cresce il coinvolgimento del Consiglio di Amministrazione 

Il 72% delle Fondazioni che includono i fattori ESG nelle decisioni di investimento attribuisce tale orientamento a proposte avanzate dal Consiglio di Amministrazione. Per il 45% delle Fondazioni attive in ambito SRI (13 su 29), il CdA valuta le performance dal punto di vista della sostenibilità degli investimenti più di una volta all’anno. Il dato è aumentato rispetto al 2022 ed è più che raddoppiato rispetto al 2021, quando solo 5 Fondazioni riportavano valutazioni così frequenti.

Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e neutralità climatica 

Un dato incoraggiante è l’aumento delle Fondazioni che fanno riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) nella politica di investimento, che raddoppiano passando da 4 a 8. Gli SDGs maggiormente citati sono: la riduzione delle disuguaglianze, le città e le comunità sostenibili, la lotta al cambiamento climatico. Per quanto riguarda invece la neutralità climatica, tra le 29 Fondazioni attive in ambito SRI, solo 3 includono l’obiettivo net-zero. Tuttavia, 14 Fondazioni hanno avviato valutazioni in merito.