Giornata internazionale della biodiversità: per l’UE sarà al centro della ripresa economica


Oggi, 22 maggio, è la Giornata Internazionale della Biodiversità, un’iniziativa delle Nazioni Unite dedicata all’importanza di proteggere la varietà e la variabilità delle forme di vita sulla Terra e degli ecosistemi. Proprio in occasione di questa ricorrenza la Commissione Europea ha presentato una strategia per la protezione della natura e per il ripristino degli ecosistemi danneggiati, precisando che queste azioni saranno al centro della ripresa economica post-emergenza sanitaria. La biodiversità è un tema sempre più importante anche nell’ambito della finanza sostenibile.

 

Perché si parla di biodiversità durante la pandemia

Il concetto di biodiversità è definito nella Convenzione sulla Diversità Biologica, adottata il 22 maggio 1992 ed entrata in vigore nel 1993. A ottobre del 2020 a Kunming, in Cina, avrebbe dovuto svolgersi la Conferenza delle Parti per l’adozione di un quadro strategico internazionale post-2020, con iniziative e target volti a raggiungere l’obiettivo della “vita in armonia con la natura” entro il 2050. L’appuntamento cinese è stato rinviato a causa della pandemia COVID-19 e delle misure di restrizione alla circolazione adottate dai governi per contenere la diffusione del contagio. Nel frattempo, i negoziati e i lavori di preparazione continuano in modalità virtuale.

Proprio la pandemia COVID-19 ha contribuito a evidenziare i rischi per la salute umana connessi alla perdita di biodiversità. L’alterazione degli ecosistemi, infatti, si ripercuote sulle interazioni tra specie animali e tra gli animali e l’uomo, facilitando la diffusione di virus e di batteri e le mutazioni genetiche che ne consentono la trasmissione tra specie diverse (ne abbiamo parlato qui). Secondo il WWF negli ultimi 40 anni la popolazione globale di animali selvatici si è ridotta del 60%; per le Nazioni Unite un milione di specie sono a rischio di estinzione.

 

Economia e biodiversità sono strettamente interconnesse

L’importanza di tutelare la biodiversità cattura un interesse crescente da parte di governi, attori economico-finanziari e opinione pubblica. Il 20 maggio 2020 la Commissione Europea ha presentato una strategia sulla biodiversità per la decade 2020-2030. La strategia si inserisce nell’ambito dell’EU Green Deal – il piano per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 – e comprende una serie di misure per estendere le aree protette e restaurare gli ecosistemi danneggiati.

Queste misure hanno effetti diretti sull’economia e, dunque, sulle comunità umane. La Commissione Europea ricorda che dalla natura deriva la metà del Prodotto Interno Lordo (PIL) globale, pari a circa €40 mila miliardi: da ecosistemi naturali “sani”, infatti, dipendono cibo, salute e benessere.

Per questi motivi, la strategia sulla biodiversità sarà al centro del piano europeo per il rilancio dell’economia dopo l’emergenza sanitaria. L’azione della Commissione si concentrerà su tre settori: edilizia, agricoltura, industria alimentare e delle bevande. Attorno a questi segmenti dell’economia – altamente dipendenti dalla natura – ruotano €7 mila miliardi. Per implementare la strategia sulla biodiversità, la Commissione intende mobilitare €20 miliardi all’anno con fondi dell’Unione Europea e canali di finanziamento pubblici e privati. Il coinvolgimento di aziende e attori finanziari sarà quindi cruciale.

 

Il ruolo della finanza sostenibile

Anche gli investitori responsabili guardano con interesse crescente al tema. La biodiversità è uno dei sei obiettivi della Commissione Europea attorno ai quali si articola la tassonomia delle attività eco-compatibili, una guida con cui gli investitori potranno identificare le attività economiche che possono essere considerate sostenibili. “Vita sulla Terra” è il quindicesimo dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che gli operatori finanziari considerano sempre più un punto di riferimento per definire le strategie e per misurare gli impatti degli investimenti.

Al momento la possibilità di disporre di dati è una delle questioni più importanti per gli operatori di finanza sostenibile.  Nella prima parte dell’anno quattro asset manager (AXA Investment Managers, BNP Paribas Asset Management, Sycomore Asset Management e Mirova) hanno avviato un’iniziativa congiunta per la ricerca di un fornitore di dati in grado di misurare l’impatto delle aziende sulla biodiversità. Di recente un gruppo di aziende e investitori hanno costituito il Business for Positive Biodiversity Club (B4B+ Club) per sviluppare metriche comuni di misurazione e di monitoraggio sugli effetti che le attività economico-finanziarie producono in termini di perdita di biodiversità.

Dati completi, aggiornati e comparabili consentiranno agli operatori di valutare come e quanto la biodiversità influenza le attività umane e viceversa, con l’obiettivo di integrare nuovi fattori di sostenibilità nelle politiche di investimento e compiere la transizione verso modelli economici più inclusivi e privi di impatto sull’ambiente.