Nel settore della previdenza in Italia cresce l’interesse per la finanza sostenibile. È quanto è emerso dalla sesta edizione dell’indagine “Le politiche di investimento sostenibile e responsabile degli investitori previdenziali” condotta dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con Mefop e con MondoInstitutional. I risultati della ricerca sono stati presentati in una conferenza online nell’ambito della nona edizione della Settimana SRI, promossa e coordinata dal Forum.
Dall’indagine – che ha interessato un campione di 115 piani con più di €236 miliardi di masse in gestione – è stato rilevato un aumento dei rispondenti che applicano strategie d’investimento sostenibile e responsabile (SRI), e una crescita di consapevolezza sulla rilevanza finanziaria dei temi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG). L’evoluzione della normativa europea sulla trasparenza (Direttiva IORP II e Regolamento sulla Disclosure delle informazioni non finanziarie) e sull’azionariato attivo (Direttiva Shareholder Rights II) contribuirà a consolidare ulteriormente queste tendenze.
La ricerca è stata realizzata con il sostegno di ENPACL, HDI Assicurazioni, Sella SGR e Vigeo Eiris.
Le principali evidenze della ricerca:
- Al questionario hanno risposto 85 piani (il 74% del campione), con €184 miliardi di masse in gestione.
- Il 62% dei rispondenti (53 piani con €127 miliardi di masse in gestione) applica strategie di investimento sostenibile ai prodotti monitorati: la percentuale è in aumento rispetto al 2019, quando i piani attivi in termini di SRI rappresentavano il 47% dei rispondenti.
- I motivi principali che spingono gli operatori previdenziali ad adottare strategie d’investimento sostenibile sono riconducibili alla volontà di contribuire allo sviluppo sostenibile e di gestire più efficacemente i rischi finanziari. Questi orientamenti segnalano una crescita di consapevolezza sulla rilevanza finanziaria dei temi ESG.
- L’interesse degli investitori previdenziali per la finanza sostenibile è destinato a crescere: 21 piani che attualmente non applicano strategie d’investimento sostenibile, infatti, hanno avviato valutazioni in merito. Nella maggior parte dei casi (86%), il processo di valutazione potrebbe concludersi entro la fine del 2020.
- Rispetto al 2019 aumentano in termini assoluti (da 23 a 25) i piani che applicano strategie d’investimento sostenibile a una porzione del patrimonio compresa tra il 75% e il 100%, e che includono obiettivi di sostenibilità per i responsabili della gestione finanziaria.
- Più di metà dei piani attivi in termini di SRI ha introdotto, o ha in programma di introdurre, il calcolo dell’impronta di carbonio del portafoglio di investimento.
- Le strategie SRI più diffuse tra gli investitori previdenziali sono: esclusioni, best in class e impact investing. Il ricorso all’engagement e all’azionariato attivo potrà essere incoraggiato nei prossimi mesi per effetto di iniziative volte a favorire il recepimento della Direttiva Shareholder Rights II: per esempio, la promozione di iniziative di soft law per disciplinare l’impegno degli investitori nelle aziende investite.